Smaltimento rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche

Cosa sono i rifiuti urbani?

1) I rifiuti domestici indifferenziati e da raccolta differenziata, ivi compresi: carta e cartone, vetro, metalli, plastica, rifiuti organici, legno, tessili, imballaggi, rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, rifiuti di pile e accumulatori e rifiuti ingombranti, iVi compresi materassi e mobill,; 

2) I rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti da altre fonti che sono simili per natura e composizione ai rifiuti domestici indicati nell'allegato L-quater prodotti dalle attività riportate nell'allegato L-quinquies; mint

3) I rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade e dallo svuotamento dei cestini portarifiuti:

4) I rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d'acqua;

5) I rifiuti della manutenzione del verde pubblico, come foglie, sfalci d'erba e potature di alberi, nonché i rifiuti risultanti dalla pulizia dei mercati;

6) I rifiuti provenienti da aree cimiteriali, esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui ai punti 3, 4 e 5. 

7) In altre parole, con l'entrata in vigore del "decreto rifiuti" sono definiti rifiuti urbani i rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata provenienti anche da utenze non domestiche. 

Questo significa che in base a questa nuova definizione moltissimi rifiuti da speciali diventano urbani per legge.


ATTENZIONE*


I rifiuti urbani non includono i rifiuti della produzione, dell'agricoltura, della silvicoltura, della pesca, delle fosse settiche, delle reti fognarie e degli impianti di trattamento delle acque reflue, ivi compresi i fanghi di depurazione, i veicoli fuori uso o i rifiuti da costruzione e demolizione.

La Regione Piemonte ha chiesto un parere formale al MiTE in relazione al ritiro di rifiuti urbani prodotti da utenze domestiche da parte di imprese di recupero che, però, agiscono al di fuori del servizio pubblico di raccolta dei rifiuti urbani.

La Regione, nella formulazione del quesito, prende atto dell'attuale testo dell'art. 198 del D.Lgs. n. 152/2006 "Competenze dei Comuni", nel quale non risulta esserci un esplicito riferimento al regime di privativa su tali rifiuti qualora avviati a recupero.


la Regione si è interrogata circa la legittimità o meno che i cittadini, produttori di rifiuti urbani di origine domestica, possano procedere a conferire i rifiuti da essi prodotti ad imprese di raccolta e/o di recupero di materia non rientranti nel servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani.

Il MiTE, partendo da una disamina normativa, risponde che appare evidente come i cittadini siano tenuti a conferire i propri rifiuti nell'ambito del servizio di raccolta pubblico e non possano autonomamente scegliere soggetti diversi dal gestore, individuato dall'amministrazione, per il ritiro degli stessi.

Il MiTE si sofferma anche sugli aspetti della gestione dei depositi temporanei prima della raccolta di quei rifiuti sottoposti a regime di Responsabilità Estesa di Produttori, la quale dovrebbe essere opportunamente regolata mediante accordi tra distributori, sistemi di gestione individuali o collettivi, e Comuni ovvero gli EGATO, laddove costituiti ed operanti. Un esempio di tale modalità è rappresentato dal sistema di raccolta RAEE domestici dai distributori di AEE.

Il Ministero conclude affermando che indipendentemente che i rifiuti di origine domestica siano destinati allo smaltimento (in regime di privativa) o al recupero (libero mercato), rientrino nella competenza dei Comuni (ovvero degli EGATO), anche ai fini del raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

Tutto ciò premesso, è evidente che l'attuale formulazione del comma 1, dell'articolo 198 del D.Lgs n. 152/2006 "Competenze dei Comuni" che indica il regime di privativa per i rifiuti di origine domestica limitatamente allo smaltimento, può ingenerare dubbi